Episodio 7 - Lo gnomo LED
Non si poteva certo dire che Shukko fosse di molte parole.
Dal momento in cui era comparso da dietro a quel grande sasso, non aveva dato tempo a Iride e Giacomino di fare molte domande. Sguardo risoluto e tono imperativo aveva organizzato velocemente la prima spedizione del gruppo.
Quanto Shukko era silenzioso e riflessivo, tanto Giacomino era un fiume in piena di parole:
“Dove stiamo andando?”
“Quanto manca?”
“Cammineremo ancora per molto?!”
“Posso avere una merendina?”
“E’ sempre così colorato qui fuori?”
“A che ora si cena?”
Non riusciva a trattenersi: quel nuovo mondo, i colori, il profumo diverso dell’aria lo rendevano euforico. Iride lo capiva perfettamente. Ad ogni nuovo scorcio, ogni cambio di paesaggio cercava di imprimersi della mente ogni piccolo dettaglio, ogni sfumatura, e non poteva fare altro che sorridere, vedendo quell’insolito duo che camminava pochi passi avanti a lei.
Lasciarono alle loro spalle i boschi e le colline, fino a che il sentiero li condusse davanti ad un cartello che illuminava ad intermittenza la scritta “Terra dei diodi a giunzione”.
“Siamo arrivati? Siamo arrivati? eh? Siamo arrivati?” attaccò Giacomino.
“Sì, siamo arrivati, il nostro contatto dovrebbe arrivare tra pochi minuti, nel frattempo, che ne dici se io e te facciamo il gioco del silenzio?” Borbottò Shukko con ironia.
Ridacchiando, Iride cominciò a guardarsi intorno: “Certo che qui è decisamente tutto, molto… PIATTO”.
Si apriva davanti a loro una grande pianura. Il paesaggio era composto da una distesa di campi verdi, ma non con la forma irregolare di un prato: ogni terreno era perfettamente liscio e squadrato.
Iride si accucciò per vedere meglio. La terra in realtà era una lastra verde da cui partivano strani disegni geometrici, alcuni gialli, alcuni argento. Le righe si intrecciavano tra loro, formando una complessa rete di connessioni. All’improvviso, proprio dalla sovrapposizione di queste linee, spuntò una piccola bolla lucida luminosissima, che continuava a cambiare colore: bianco, verde, blu, rosso.
Iride e Giacomino, corsero a vedere quella meraviglia!
“Sono belli vero?” disse una voce, piccola piccola, proprio alle loro spalle.
Iride si girò di scatto, ma davanti a sé vedeva solo Shukko che avanza verso di loro.
“Siamo quaggiù, cara ragazza!” disse nuovamente la vocina.
Iride finalmente abbassò lo sguardo. “Oh mi dovete scusare, signori gnomi, non vi avevo visti”
“Non ti preoccupare, cara ragazza, non ci capita spesso di ricevere visite. Io sono Led, sono lo gnomo direttore di questa terra. Loro sono Anodo e Catodo, i miei fidati assistenti. Insieme abbiamo il compito di coltivare questi piccoli fiori luminosi chiamati brillini”
“Sono meravigliosi, signore!” rispose estasiato Giacomino che ancora ricordava l’esperimento fallito della superpila “...posso chiedere come….”
“Purtroppo non abbiamo molto tempo Giacomino” lo interruppe Shukko, cercando di arginare la raffica di domande che sarebbe arrivata da lì a poco “Buongiorno Signor Led, il mio nome è Shukko, ci manda mio zio, Mastro Lumen”
Nel sentir nominare il grande saggio dell’energia, lo gnomo Led posò i suoi buffi occhietti rotondi su Iride, facendo ballare i baffi come fosse un coniglietto per qualche secondo.
“Bene, bene. Se tu sei il nipote di Lumen, tu devi essere la famosa Iride. Certo, certo, come ho fatto a non pensarci subito! Anodo! Catodo! Presto! andate a prendere i semi!”
I due assistenti corsero subito in direzione di un capanno poco distante, mentre Led riprendeva a parlare con Iride.
“Sono onorato di essere il tuo primo incontro in questo importante viaggio. Imparerai molto da questa esperienza e da ogni incontro riceverai un piccolo dono che ti condurrà al Cavo Magico. Questa terra, così piatta e priva di montagne, è carica di un’energia particolare. I nostri brillini sono piccoli, ma possono rimanere accesi per lungo tempo consumano davvero poco. Non farti ingannare dal loro aspetto. Sembrano minuscoli, ma uniti sprigionano una luce incredibile. Un po’ come gli amici: in certe sfide si è più forti, se non le si affronta da soli!”
Iride non potè che annuire sorridendo, pensando all’impresa in cui si era imbarcata negli ultimi giorni.
“Oh, mah, perfetto! eccoli di ritorno!” Disse Led, prendendo dalle mani dei piccoli assistenti un sacchettino.
“Il mio dono per voi è l’efficienza. In questo sacchetto troverete dei brillini, pronti a crescere velocemente: te li affido, Iride. Abbiatene cura, al momento giusto capirete come usarli. Ora presto, riprendete il vostro viaggio: se non mi sbaglio vi aspetta una lunga camminata fino alla Palude del Gas!”